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Due Santi Calabresi - sannicolasaggio

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Santuario di Paola
DUE SANTI CALABRESI
Tra i monti silenziosi della Calabria, due anime umili e infiammate da Dio si stringono in un abbraccio che attraversa i secoli. San Francesco di Paola guarda San Nicola Saggio con occhi di paternità spirituale e gli sussurra:
“Fratello mio, nei nostri silenzi è cresciuto il fuoco dell’amore per Dio. In questa terra dura abbiamo imparato a far fiorire la santità con la preghiera e la carità. Ora che i nostri cuori battono all’unisono nel cielo, continuiamo a intercedere per chi cerca speranza. I calabresi non camminano soli: li guidiamo noi, con le mani giunte e il cuore acceso.”
E San Nicola risponde, con occhi pieni di luce:
“Padre Francesco, ogni mio passo è stato sulle tue orme. Se ho amato Dio con tutto me stesso, è perché il tuo esempio ha scavato in me il desiderio dell’eterno. Uniti per sempre, nei cuori dei nostri fratelli"
Due santi, un’unica fiamma: la Calabria elevata al cielo attraverso la potenza della semplicità e della fede. Nicola, santo tra i minimi.
Santo tra i minimi,
Nicola di Longobardi,
figlio del silenzio e dell’abbandono,
più povero del pane,
più nudo della croce.
A chi gli chiedeva del frutto della preghiera,
rispondeva con verità disarmante:
“Solo la conoscenza del mio nulla.”
E quel nulla, Dio lo colmava d’infinito.
Il suo cuore non reggeva il peso dell’amore,
esplodeva in canti, in sospiri, in lacrime,
fino a gridare, tra cielo e terra:
“Muoio, muoio d’amore!”
Beato Nicola,
che bruciavi nel segreto
e insegnavi al mondo
che il vero santo
è colui che non si vede,
ma che Dio non smette mai di guardare.
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