Cella di San Nicola Saggio da Longobardi - sannicolasaggio

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Santuario di Paola
La devozione verso San Francesco di Paola
        I genitori, preoccupati per le conseguenze che la sua partenza avrebbe provocato sul bilancio familiare, da subito si mostrarono contrari e gli dissero: Vuoi andare a zappare l’orto dei monasteri, no, lavora con noi nella nostra proprietà. Irrevocabili nella loro posizione, il giovane, dopo l’ennesimo diniego, divenne cieco. Dinanzi a quell’inequivocabile messaggio, ai coniugi Saggio non rimase altro che dare il proprio consenso. Solo allora, Giovanni Battista Clemente riacquistò la vista e gli fu possibile entrare nel proto-convento di Paola, in qualità di religioso oblato, nell’Ordine dei Minimi, fondato dal Santo suo corregionale San Francesco da Paola, del quale divenne fedele imitatore e saggio propagatore del suo spirito. Al religioso oblato incombevano gli uffici più umili nella comunità. IL 28 settembre 1670, cominciò l’anno di noviziato,affidato alla guida del maestro p. Giovanni Paletta. L’Ordine era guidato dal p. Sebastiano Quinquet; la Provincia di San Francesco di Calabria Citra dal p. Isidoro Verardo; la locale comunità religiosa dal p. Giacomo Corba. Il 29 settembre 1671, pronunciò i quattro voti dei Minimi: castità perfetta, povertà volontaria, obbedienza e vita quaresimale, più la promessa solenne, equiparata a voto, di fedeltà all’Ordine, a motivo dei suoi incarichi in campo amministrativo. Da questo momento Giovanni Battista Clemente verrà chiamato fra Nicola. Nell’autunno del 1671, fino a quello del 1676 dimorò nei conventi di: Longobardi, San Marco Argentano, Montalto Uffugo, Cosenza e Spezzano della Sila, svolgendo, con edificazione di tutti, gli uffici di: sacrestano, ortolano, dispensiere, cuoco, questuante e portinaio.  Dall’autunno 1677 alla primavera del 1679, venne richiamato a Paola-Santuario dal provinciale p. Carlo Santoro, che lo scelse per suo compagnoo segretario nelle visite ai conventi della Provincia Religiosa di San Francesco.  
Fonte notizie dal libro"San Nicola da Longobardi"di P.Ottavio Laino O.M.
*Immagine dal libro"Più in alto delle aquile" di P.A.Bellantonio (illustrazioni a cura del pittore Cosimo Misio)

La Cella
Il Santuario di Paola custodisce un luogo caro al nostro santo: la sua cella. Durante la sua permanenza nella casa madre dell'Ordine svolgendo la mansione di portinaio gli viene assegnata una stanza prossima all'ingresso principale. Quel luogo diventa spettatore di particolari esperienze mistiche e di una continua accoglienza e disponibilità. Dopo la sua beatificazione (1870) viene trasformata in cappella. Sull'altare troviamo collocata una tela del pittore Achille Bossi datata 1859,riproducente l'apparizione della SS.Trinità a S.Nicola posto in ginocchio su un poggiolo di nuvole con le braccia spalancate.
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